Guida al Recupero Dati di RecuperoDati299euro.it

Il recupero dati (o data recovery), in informatica, consiste nel recupero di dati da supporti di memoria quando questi risultano danneggiati, corrotti o inaccessibili.

Se dovete rivolgervi ad un azienda di recupero dati, fate attenzione ai siti che propongono recensioni, ne abbiamo smascherato uno che sia di esempio per tutti. Risulta che sia ormai pratica diffusa che certe “aziende” di recupero dati, creino siti anonimi con guide generiche al recupero dati, dove poi vanno a inserire pagine con recensioni a favore di “aziende” di recupero dati, che in realtà fanno capo a loro stessi o dove mettono le notoriamente più care e in mezzo ci infilano se stessi auto-recensionandosi.
Ricordatelo bene e che sia altrettanto chiaro: Le recensioni genuine sono solo quelle dei forum, dei blog e dei social networks ed è meglio prendere in considerazione solo discussioni lunghe e a cui hanno partecipato molti utenti.

 

hard disk rotto, pen drive danneggiata, raid corrotto, nas offline: come recuperare i dati?

Per URGENZE di Recupero Dati consultate il sito www.recuperodati.biz; Servizi di recupero dati da NAS, RAID, HDD, SSD, SSHD, NAND Flash Memory. Recupero Dati a Tariffa Fissa e vantaggiosa; se il recupero non avviene, NON SI PAGA NULLA.

I supporti di memoria dai quali si possono recuperare i dati sono in pratica tutti i supporti di memorizzazione dei dati, anche se i più comuni sono, in ordine: hard disk, RAID di Server, NAS con dischi offline, chiavette USB (pen drive USB), schede di memoria di macchine fotografiche e cellulari, floppy, CD, DVD, nastri, CD, DVD e supporti magneto-ottici.

I danni dei supporti possono essere di tipo fisico o meccanico, guasti elettronici, oppure di tipo logico (a livello software), anche di firmware nel caso del hard disk e possono provocare improvvisi arresti o inaccessibilità del sistema e/o dei dati.

casi in cui e’ necessario il servizio di recupero dati

A seguire sono descritte le casistiche che coprono la maggior parte delle problematiche, questi link invece sono nostri e vi potranno essere di aiuto nel caso dobbiate effettuare un recupero dati hard disk, recupero dati nas, recupero dati raid, mentre questa è una guida al recupero dati da chiavetta usb rotta

Danno Logico

In molti casi il danno che comporta la perdita di dati è di tipo logico. E’ cioè legato al sistema di memorizzazione, ad errori dell’operatore o altro e non comporta un difetto fisico del supporto. Esso continua a funzionare normalmente, può essere riusato, ma i dati non sono più accessibili.

Diverse le cause, spesso legate al tipo di supporto. In quelli rimovibili tipicamente la perdita dei dati può essere causata da estrazione o scollegamento del supporto prima che siano stati effettivamente scritti i dati. Ciò è particolarmente frequente nei dispositivi digitali connessi tramite USB. In questi casi i dati non sono recuperabili in quanto non sono mai pervenuti nel supporto. Stesso dicasi per masterizzazioni di CD o DVD interrotte. E’ invece possibile il recupero di dati in caso di cancellazione per errore. È fondamentale agire correttamente e rapidamente, poiché il sistema operativo riusa molto velocemente gli spazi resi di nuovo disponibili. Anche in caso di malfunzionamenti del sistema operativo il recupero risulta probabile.

ATTENZIONE PERO’: modificare il supporto, installare software di recupero nel disco da cui si vogliono recuperare i dati persi è un’operazione sconsigliata per l’alto rischio di sovrascrivere le locazioni contenenti i dati. Le operazioni di recupero vanno svolte da personale addestrato a farlo o da ditte specializzate.

Danno Fisico

In caso di danno fisico è raro che un intervento software sia risolutivo. Il danno fisico di solito si manifesta con blocchi della lettura, impossibilità completa di accesso al supporto, rumori anomali, bruciatura di componenti. Usualmente, gli interventi volti al recupero non sono alla portata dell’utente comune. Il recupero è possibile tramite aziende specializzate nel recupero dati, dotate di attrezzature specifiche, laboratori ed ambienti protetti (camera bianca).

La camera pulita (clean room), detta camera bianca, è indispensabile per aprire il disco e ripararlo senza contaminarlo, si veda la foto seguente per capire che quando un hard disk raggiunge il suo regime operativo (5400 – 15000 giri minuto), qualsiasi tipo di particella o sporco, piallerebbe lo strato magnetico dove risiedono i dati da recuperare

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Hard Disk – Dettaglio della distanza testina/piatto

CASISTICA

A seconda del tipo di supporto la casistica e quindi il tipo di intervento differisce. Vanno almeno distinti i seguenti casi e problematiche:

Hard Disk

Discorso a parte meritano gli Hard Disk. Questi memorizzano i dati su uno o più piatti magnetici racchiusi in un contenitore metallico in cui l’aria presente viene altamente filtrata (ecco perchè aprirli equivale a distruggerli e perdere ogni residua possibilità di recuperare i propri dati). I dati vengono letti e scritti sui piatti in rotazione da testine magnetiche che operano sulle due facce dei piatti, volando a pochi nanometri dalla superficie. Il tutto è comandato da un’elettronica di controllo. Va da sé che un disco rigido rappresenta il supporto più complesso, ed anche quello con più grande capacità di memorizzazione, giunta a 3000Gb per supporto. Il danno fisico e conseguente perdita di dati su un hard disk può manifestarsi a carico dei suoi vari componenti e quindi :

1. Problemi all’elettronica di comando, comprendente CPU, driver del motore, logica di lettura dei dati, preamplificazione dei segnali provenienti delle testine, attuatore del movimento del braccio di lettura.

2. Problemi nel firmware presente nell’elettronica di comando e/o nel disco stesso

3. Problemi o danneggiamenti nelle testine di lettura e/o nel braccio di lettura

4. Problemi o danneggiamenti nel motore di rotazione dei piatti

5. Problemi o danneggiamenti nei piatti magnetici, decadimento o alterazione (graffi, righe) degli stessi

Per effettuare il recupero dati è necessario rimettere il disco rigido in condizione di funzionare anche momentaneamente. Ciò può essere ottenuto mediante la riparazione o sostituzione di alcuni componenti (elettronica, motore, testine), la riprogrammazione e correzione del firmware disco che “accoppia” card elettronica al disco. L’apertura del contenitore dei piatti deve essere effettuata in ambiente controllato (camera bianca) per impedire che particelle di polvere o altri contaminanti danneggino la superficie magnetica. La manipolazione dei piatti deve inoltre impedire che l’orientamento angolare tra piatti e motore e tra i piatti stessi vari anche di pochi micron, pena la perdita definitiva dei dati, che vengono memorizzati sequenzialmente sui vari piatti. Sono state sviluppate anche alcune tecniche, come la Blindtrackcopy, che tramite l’utilizzo del Microscopio a forza atomica permettono la lettura dei piatti senza utilizzare l’elettronica e meccanica originale.

Ne consegue che il recupero dei dati può essere effettuato solo da personale competente o ditte specializzate che posseggano un’adeguata attrezzatura elettronica, strumenti meccanici di alta precisione, hardware e software dedicato per la riprogrammazione del firmware ed il pilotaggio dei dischi in “factory mode”, un ambiente che permetta la lavorazione all’interno dei dischi senza contaminazione di agenti esterni.

Recupero Dati Da Raid Guasti o Con Dischi Offline

Discorso a parte meritano anche i RAID. Questi memorizzano i dati su piu dischi che come abbiamo letto sopra, memorizzano i dati su uno o più piatti magnetici racchiusi in un contenitore metallico. Le cose si complicano: alle variabili di guasto dei singoli dischi, si aggiungono quelle di guasti logici e fisici al controller che gestisce i dischi componenti il raid, e non solo. Letto come funziona la suddivisione dei dati nei vari dischi del raid (data striping) ne consegue che , una volta che si recuperano i singoli dischi (lavoro lungo che si conclude con la clonazione di ogni disco in formato immagine di bit. Si calcoli che con computer appositamente carrozzati ci vogliono 3,5  ore per clonare un disco da 500gb), con un lavoro di ingegneria si dovrà poi lavorare sulle immagini create con la clonazione per ricostruire la logica con cui il controller raid distribuiva lo striping su di essi. Solo a quel punto si potrà poi procedere coi tentativi di recupero dei dati.

Supporti a memorizzazione digitale (schede di memoria SD, RSMMC, MicroSD e nei vari formati, memorie inglobate in supporti USB, chiavi USB)

Questi supporti hanno la loro principale caratteristica nell’assenza di parti in movimento. I dati vengono registrati in memorie digitali non volatili (flash memory). Sono quindi diffusi problemi nell’elettronica di memorizzazione o di controllo. In questi casi se il chip di memoria è ancora integro i dati possono essere estratti da esso e ricostruiti tramite specifici algoritmi software.

Supporti a memorizzazione ottica (CD, DVD, dischi magneto-ottici)

Questi supporti vengono letti da un raggio laser che percepisce il dato [binario] (1/0) a seconda della riflessione o non riflessione del raggio. Ne consegue che la pulizia del dispositivo di lettura e del supporto stesso è fondamentale. La rottura completa del supporto comporta molto spesso l’impossibilità di recupero, per difficoltà di allineamento delle tracce dati. Rotture parziali possono invece consentire il recupero. Graffi profondi possono essere eliminati tramite lucidatura meccanica, ma dipende dallo strato di materiale plastico presente sul fondo del disco, più alto nei dischi originali, meno nei masterizzati.

Supporti magnetici (hard disk, floppy disk, ZIP, DAT, etc)

Questi dispositivi memorizzano i dati su un substrato magnetico, in movimento rotatorio o lineare. Ne consegue che è importante preservare i supporti da campi magnetici e mantenere la pulizia dei supporti e dei lettori. Ciò è particolarmente vero nei floppy, ZIP, DAT e cassette in genere. In questi supporti il supporto magnetico non è in un contenitore sigillato ed a lungo andare particelle di polvere possono penetrare alterando e degradando le caratteristiche magnetiche. Questi supporti sono anche molto sensibili alle condizioni di conservazione, ed alte temperature, esposizione diretta alla luce solare, campi magnetici (schermi video, telefonini e simili) possono modificare il supporto ed impedire la corretta lettura dei dati. In questi casi, oltre alla pulizia del supporto e del lettore, l’utente comune può fare poco altro. Ditte specializzate possono invece effettuare letture con sistemi diversi, utilizzando dispositivi di lettura opportunamente studiati per effettuare letture più profonde o successive, calcolando le medie, fino a giungere alla lettura tramite Microscopio a forza atomica (vedi Blindtrackcopy)

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